Come e perché si è narratori delle storie, quella principale con la S maiuscola e le altre con la minuscola? Beh, per esempio, dimenticando la pretesa di essere il tutore della memoria e del nesso fra fantasia e realtà. Poi leggendo, ricordando, aprendo il flusso delle emozioni che irrompono, si guardano intorno e decidono, bontà loro, di mostrarsi, di trasformarsi in corpi attivi o di scomparire. Sapendo, infine, che se non si è storici si è, almeno, narratori.
Io che mi sono assunto l’ingrato compito di traslare dalla mente alla carta brandelli di ricordi che diventano racconti, ricordo me stesso da ragazzo, tra libri, fumetti, canzoni, film particolari, vedevo crescere la conoscenza e la coscienza di una tragedia senza fine e priva di giustizia. Crescendo, i libri che ho letto sono serviti a consolidare la conoscenza e il coinvolgimento.
Tre libri, in particolare, mi hanno aperto la mente.
Seppellite il mio cuore a Wounded Knee, il capostipite, l’origine del sapere.
Alce Nero parla a cura di G. Neihardt, particolare e coinvolgente.
Gli spiriti non dimenticano di Vittorio Zucconi, la storia di Cavallo Pazzo, prezioso e imprescindibile.
Buona lettura-
brano musicale:
Subsonica – Liberi tutti